Accoglienza afghani - accordo tra Diaconia Valdese e AVIS
Un progetto di accoglienza per chi è affetto da malattie del sangue
Dal mese di settembre è attiva un'importante collaborazione tra Diaconia Valdese e AVIS Nazionale, volta a supportare un canale umanitario a sostegno di persone afghane affette da emofilia.
L’impegno di AVIS per il sostegno ad alcuni cittadini afghani in fuga dal loro Paese, nasce a seguito della segnalazione di pazienti impossibilitati ad effettuare le trasfusioni salvavita necessarie per chi è affetto da malattie del sangue. Le segnalazioni, che sono giunte ad AVIS in forza della collaborazione attiva da oltre dieci anni tra Italia e Afghanistan per la diagnosi e il trattamento dell’emofilia, hanno dato vita a questo progetto di accoglienza dedicato ai più vulnerabili: tra i beneficiari ci sono pazienti affetti da emofilia e altre malattie emorragiche congenite che necessitano l'accesso ad alcune terapie che il potere talebano ha vietato, limitandone così l'accesso alle cure.
“A seguito della richiesta da parte di AVIS abbiamo fatto mente locale e individuato come territorio idoneo Genova, dove avevamo in quel momento disponibili alcuni appartamenti e dove abbiamo una buona rete di contatti con gli ospedali e con i servizi del territorio. Abbiamo pensato quindi che avremmo potuto accogliere le famiglie nel migliore dei modi, supportandole a seconda delle varie esigenze che
presentavano” racconta Alice Squillace, responsabile dei Corridoi Umanitari Diffusi per la Diaconia Valdese - CSD.
Le famiglie arrivate sul territorio ligure hanno accesso ai servizi sanitari di base e specialistici e sono supportate dagli operatori e le operatrici della Diaconia Valdese - CSD nelle varie fasi del loro iter legale e nell’orientamento ai servizi territoriali; inoltre, viene offerto accompagnamento nelle fasi di iscrizione scolastica e orientamento all’offerta formativa per i minori. Gli adulti presi in carico frequentano corsi di
lingua italiana, al fine di garantire una più facile inclusione e acquisire una maggiore autonomia. In caso di necessità una mediatrice linguistico-culturale affianca le famiglie nella loro quotidianità, supportando le persone nel percorso di ridefinizione di sé e nel riconoscimento dei propri bisogni. I beneficiari sono ospitati sul territorio in maniera diffusa, in spazi sicuri per salvaguardare l’incolumità
propria e dei loro familiari.
La collaborazione e l’interazione tra AVIS, Diaconia Valdese e enti terzi presenti sul territorio è costante e proficua; l’intento del progetto è quello di dare una risposta concreta alla crisi umanitaria in Afghanistan mettendo in sicurezza rifugiati e perseguitati, con particolare attenzione ai più vulnerabili.