Azione collettiva alle frontiere: dieci anni di diritti negati
Presente anche la Diaconia Valdese
Il 6 dicembre si è svolta un’azione collettiva promossa da numerose associazioni e collettivi attivi lungo le frontiere interne francesi, per denunciare le violazioni dei diritti fondamentali delle persone migranti. L’iniziativa si è tenuta contemporaneamente in diversi punti sensibili di confine, tra cui Mentone, Monginevro, Modane, Hendaye, Le Perthus e l’aeroporto di Roissy, per rendere visibile il decimo anniversario del ripristino dei controlli alle frontiere interne da parte della Francia.
Dal 2015, infatti, la Francia rinnova senza interruzioni i controlli alle frontiere terrestri e aeree, in deroga al principio di libera circolazione nell’area Schengen e in contrasto con il quadro normativo europeo, che limita tali misure a periodi circoscritti e giustificati. Le osservazioni condotte negli ultimi anni dalle organizzazioni attive sul territorio, tra cui la Diaconia Valdese, documentano pratiche discriminatorie e illegittime: controlli basati sull’aspetto fisico delle persone, respingimenti illegali anche di richiedenti asilo, mancata tutela dei minori non accompagnati, detenzioni in condizioni indegne e rinvii sistematici verso altri Paesi europei.
Secondo i dati raccolti, almeno 73 persone hanno perso la vita dal 2015 lungo le frontiere franco-italiane e franco-spagnole, spinte verso percorsi sempre più pericolosi a causa delle restrizioni e della mancanza di alternative sicure.
Diaconia Valdese – Servizi Inclusione figura tra le organizzazioni firmatarie del documento diffuso in occasione dell’azione collettiva, ribadendo la necessità di politiche che rispettino i diritti umani e garantiscano adeguata protezione alle persone in transito.
11 dicembre 2025, Redazione




