Compartecipazione rette Alzheimer: serve chiarezza

Compartecipazione rette Alzheimer: serve chiarezza

Sottoscritta una richiesta di incontro con il ministero

La Diaconia Valdese, assieme a Aiop, Aris, Ansdipp, Anaste, Airs, Confapi Sanità, Legacoop sociali, Uripa e Uneba ha richiesto un incontro al ministro della salute Orazio Schillaci, al viceministro delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci e al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga per un confronto sulla problematica della compartecipazione alla retta di degenza per le persone ospiti delle RSA

La necessità di affrontare il tema, già da tempo portato all’attenzione del Ministero, è diventata ancora più impellente a seguito della recente sentenza della Corte di Cassazione che ha sancito il principio che le rette di degenza in RSA per i malati di Alzheimer sono a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale in caso di inscindibilità delle prestazioni sanitarie da quelle sociali, decisione che ha generato notevoli aspettative nella cittadinanza.

I nostri servizi che, in quanto accreditati e componenti del sistema dei LEA, sono chiamati ad applicare le normative regionali, vengono oggi chiamati in giudizio dagli utenti, con richieste di rimborso di rette già pagate, o per rifiuto di pagamento delle quote di compartecipazione “sociale”, ritenute non dovute. I gestori, che non possono rispondere direttamente dell’applicazione di dette normative, subiscono gli immediati effetti economici negativi, cui possono porre rimedio solo attraverso ulteriori azioni legali di recupero nei confronti dei Comuni, delle Aziende Sanitarie Locali o delle Regioni”.

Nella situazione attuale, quindi, le strutture sono costrette a intraprendere azioni legali solo per avere il legittimo pagamento delle prestazioni di assistenza, cioè del lavoro del personale che si occupa delle persone ospiti.

È necessario affrontare con la massima urgenza le complesse tematiche relative alla tutela delle persone anziane non autosufficienti e/o disabili psico-sensoriali, o che necessitano di ‘cure palliative’, al fine di evitare che nuovi elementi rendano ingestibili i servizi.

La richiesta delle associazioni è di avere un incontro congiunto e che venga individuato un tavolo tecnico per la definizione delle soluzioni più idonee per il contenimento della spesa e la limitazione dei contenziosi.

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