Convegno Nazionale

Convegno Nazionale

I temi toccati durante il 32mo convegno della CSD

«Con cura» è stato il titolo scelto per il XXXII Convegno della Diaconia che si è tenuto totalmente in presenza a Firenze, presso l’aula magna dell’istituto Gould, lo scorso 4 marzo.

Alla giornata hanno partecipato circa 80 persone, in maggioranza operatrici e operatori della Diaconia Valdese – CSD e di altri istituti diaconali valdesi e metodisti.
Il tema della giornata è stato scelto in quanto elemento fondamentale e specifico dell’operato della Diaconia; con il termine cura si è voluto evidenziare non solo l’insieme delle procedure necessarie alla guarigione da una determinata patologia, ma,  in particolar modo, il concetto di attenzione verso le persone. Agire “Con Cura” è infatti una delle caratteristiche fondamentali dei progetti della Diaconia Valdese.

Durante i saluti istituzionali, Sara Funaro, assessora all’Educazione, welfare e immigrazione del Comune di Firenze, ha ripreso proprio questo concetto, sostenendo che la cura deve interessare l’insieme della comunità, perché è responsabilità collettiva.

Per la Diaconia Valdese – CSD sono intervenuti Alice Squillace, responsabile dei progetti Unicore e corridoi umanitari per Servizi Inclusione, Laura Carletti, referente degli housing sociali di Torino e Marcello Galetti, responsabile del servizio innovazione e sviluppo per la Diaconia Valdese Valli. Tramite i loro interventi si è evidenziata l’attenzione che si deve riporre anche su piccoli aspetti nelle azioni quotidiane verso altre persone.

Il convegno ha avuto come filo conduttore la parabola del buon samaritano, ripresa nella meditazione iniziale da Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese, che specificha che purtroppo spesso «il bene viene considerato “buonismo”, inapplicabile, dimenticando il messaggio rivoluzionario e dirompente del Vangelo».

Francesco Sciotto, presidente della CSD, ha ricordato alcuni dati relativi al lavoro di Servizi Inclusione tramite i progetti di corridoi: «dal 2015 a oggi abbiamo accolto tramite i corridoi umanitari 1108 persone, il 18,5% del totale europeo. Abbiamo quindi titolo per parlare del modello che abbiamo adottato, e crediamo sia importante ribadire che organizzare questi arrivi non è qualcosa di diverso (o alternativo) dal salvare le persone in mare, come è loro diritto».

Sono intervenuti anche lo psicologo e psicoterapeuta Roberto Locchi e Pietro Vené, responsabile dell’Area minori della Diaconia Valdese Fiorentina. A nome della Facoltà Valdese di Teologia, il pastore Winfrid Pfannkuche, ha portato la sua visione sul tema.

Il convegno è proseguito nel pomeriggio con alcuni laboratori curati dalla Fgei, co-organizzatrice della giornata.