Corridoi Umanitari: nuovi arrivi in Italia
13 persone evacuate dal Libano in condizioni drammatiche
Mercoledì 9 ottobre 2024 sono arrivati dal Libano in sicurezza 13 rifugiati nell'ambito dei Corridoi Umanitari, un progetto sostenuto dalla Federazione delle Chiese Evangeliche, dalla Comunità di Sant’Egidio e finanziato dall'Ottopermille valdese. Sebbene migliaia di profughi siano già arrivati in Europa grazie a questa iniziativa, l’attuale situazione in Libano ha raggiunto un livello critico.
I beneficiari del programma sono prevalentemente rifugiati siriani che, dopo anni trascorsi in Libano, si trovano di nuovo esposti a conflitti, bombardamenti, razzi, fame e freddo. Negli ultimi giorni 38 persone che avrebbero trovato accoglienza presso gli alloggi della Diaconia Valdese erano pronte a partire per l'Italia. Purtroppo al momento solo 13 di loro sono riusciti a partire perché non ci sono posti sui voli aerei, le altre 25 persone sono rimaste in Libano nuovamente sfollate e prive di una nuova opportunità di vita. Ci auguriamo che domani e nei prossimi giorni le condizioni di sicurezza siano sufficienti per permettere anche a loro di partire come era previsto.
Questi 13 rifugiati, che saranno accolti dalla Diaconia Valdese, rappresentano solo una goccia nel mare della sofferenza che affligge quelle regioni, devastate dalla guerra che continua a seminare morte, separazioni e disperazione.
«Al loro arrivo suona un bongo e si trasmette musica dei nostri giorni» racconta Cecilia Ruta, che a Roma ha accolto personalmente le famiglie. «Poi i timidi abbracci, i sorrisi e le prime informazioni. Dopo il fotosegnalamento e le impronte la lunga attesa mentre si mangia il pasto offerto. Ancora manca molto ma i bambini sono buoni e non si lamentano, si lasciano trasportare dalla curiosità e dalla speranza di un'aria apparentemente più pulita; le mamme e i papà li guardano con gli occhi dell'amore e ci tengono a tenerli sempre puliti e ordinati. Dopo un faticoso sipario con i tassisti romani a notte fonda arriviamo in albergo, posiamo le valigie nella hall e finalmente possiamo riposare. La mattina successiva i primi sorrisi distesi, una donna saluta e aggiunge "I'm happy". Con un papà andiamo alla ricerca di pannolini sotto l'umido cielo della strada statale; poi una bimba piange perché si è ferita accidentalmente, ma dopo poco è tutto passato. Improvvisiamo un banchetto nell'area esterna dell'albergo e parliamo delle città dove dopo poche ore inizierà un nuovo capitolo della loro vita. Nel pomeriggio tutti pronti per partire, quattro bambine provano ad insegnarmi a dire in arabo "L'autobus arriverà tra dieci minuti", poi ripetono la stessa frase in italiano e poi ancora in arabo, fino all'arrivo del pullman. Ci salutiamo. Buona fortuna!» conclude Cecilia Ruta.
Un doveroso ringraziamento va a tutte le operatrici e gli operatori che si sono prontamente attivati per accogliere le persone ieri notte in aeroporto e oggi ad accompagnarle nelle loro nuove case a Pisa, Firenze, Genova e Milano.