Diaconia e testimonianza evangelica

Diaconia e testimonianza evangelica

Il dibattito sinodale

Come ogni anno il Sinodo valdese, tenutosi a fine agosto, ha analizzato il lavoro svolto dalla Diaconia Valdese CSD, dedicandole un ampio e articolato dibattito. Proviamo a riassumerlo, consapevoli del rischio di tralasciare, interpretare male o dimenticare interventi.

Il presidente Daniele Massa ha introdotto i lavori, ricordando il contesto generale in cui i nostri servizi sono chiamati ad agire. Ha posto l’accento sulla crisi del welfare e sulla conseguente mancanza di fondi che colpisce i servizi per persone anziane, l’istruzione e le politiche di inclusione. Non si tratta di una denuncia fine a sé stessa, ma di una realtà che la Diaconia, con le sue operatrici e i suoi operatori, incontra quotidianamente, assistendo le persone che soffrono per questa situazione.

Queste difficoltà si riflettono anche nei progetti della Diaconia Comunitaria, ovvero i servizi diaconali gestiti direttamente dalle chiese locali grazie a cofinanziamenti dell’Otto per mille valdese. Sebbene non si tratti di servizi gestiti dalla Diaconia Valdese - CSD, ma erogati da una commissione paritetica composta da Tavola e Commissione Sinodale per la Diaconia, rimane importante il ruolo della Diaconia nel coordinamento, promozione, monitoraggio, supporto e sviluppo di queste iniziative, sempre più orientate a interventi di sostegno per persone in difficoltà.

I successivi interventi hanno ripreso il tema della Diaconia Comunitaria e affrontato quello dei Community Center. Riguardo alla prima, si è sottolineato come le attività di Diaconia Comunitaria possano costituire un importante supporto alla presenza delle chiese e alla loro testimonianza. Anche i Community Center sono stati raccontati nelle loro interazioni con le comunità ecclesiastiche locali: non sono solo occasioni di incontro e di servizio, ma anche opportunità per la chiesa di confrontarsi con associazioni e persone impegnate nella rete dei servizi del territorio e di essere riconoscibile anche attraverso le attività offerte.

Altri interventi si sono soffermati sull'intreccio fra diaconia e riflessione teologica, cioè sul pensare al senso evangelico del servizio. In questo contesto, è stato riconosciuto il ruolo di "Sguardi", la nuova rivista frutto della collaborazione tra CSD Facoltà Valdese, con la finalità di proporre riflessioni e approfondimenti da condividerle con le comunità.

La Commissione d’Esame, incaricata di analizzare il lavoro svolto nel corso dell’anno dalla Diaconia Valdese CSD, ha lanciato una "provocazione", chiedendosi come possa svilupparsi una testimonianza evangelica all’interno di un’organizzazione in cui operatrici e operatori, nella stragrande maggioranza, non sono membri delle chiese evangeliche. Diversi interventi hanno commentato questa riflessione, ribadendo come tale aspetto non sia un "incidente di percorso" dovuto alla mancanza di operatrici e operatori competenti di area evangelica, ma una scelta maturata negli anni dalla Diaconia. La vocazione diaconale è nel “fare” (servire le persone con cura e qualità, riconoscerne i diritti, promuovere responsabilità e partecipazione) e, per farlo, è utile e arricchente potersi confrontare con sensibilità diverse. Le operatrici e gli operatori, nella misura in cui svolgono il loro ruolo con diligenza, coinvolgimento e passione, sono “la faccia” della chiesa, indipendentemente dalla propria fede personale. Il Presidente, dopo aver sottolineato l’esigenza e l’urgenza di saper caratterizzare la diaconia riferendola al nome di Gesù Cristo, ha concluso il suo intervento affermando che “non sappiamo quanti nostri collaboratori e collaboratrici siano o meno evangelici, e neanche lo vogliamo sapere”.

Alessandra Trotta, Moderatora rieletta della Tavola Valdese, nel discorso di chiusura del Sinodo, ha detto: “Quanta vita della chiesa nelle esperienze ascoltate di una sempre più intesa e fruttuosa collaborazione tra comunità locali e interventi diaconali strutturati, portati avanti insieme a operatori professionali riconosciuti come compagni e compagne nell’opera di testimonianza, attraverso un agire capace di promuovere guarigione, liberazione, trasformazione, speranza”.

C’è stata anche una domanda che, per motivi di tempo, è rimasta senza risposta: "Quanti sono i contratti a tempo determinato e indeterminato nella Diaconia Valdese?". Il dato è pubblico in quanto consultabile nel Bilancio Sociale, pubblicato sul sito dell'organizzazione e conta 146 persone a tempo determinato, incluse le sostituzioni, e 552 a tempo indeterminato.

Il Sinodo ha infine approvato un ringraziamento a tutti gli operatori e le operatrici delle opere diaconali.

15/09/2025, Redazione

Foto di: Daniele Vola