Diaconia Valdese, parità di genere e linguaggio inclusivo

Diaconia Valdese, parità di genere e linguaggio inclusivo

La CSD si dota di linee guida per un linguaggio inclusivo di genere

In un periodo storico in cui è sempre più urgente chiederci cosa possiamo fare per superare culture distorte sulla parità di genere, la Commissione Sinodale per la Diaconia ha approvato ed emesso delle “Linee guida per un linguaggio inclusivo di genere”, condivise con tutto il personale dipendente e con chi, a vario titolo, collabora con la Diaconia Valdese CSD.

La scelta di dotarsi di un aiuto pratico per sviluppare una comunicazione sempre più inclusiva e attenta alle sensibilità di chi ascolta nasce in un contesto, quello della Chiesa metodista e valdese, particolarmente attento alle questioni di genere e si inserisce nel percorso avviato nel 2022 dalla CSD, che ha visto nella primavera 2023 l’ottenimento della certificazione UNI PdR 125:2022.

Le linee guida, pensate per essere di agevole consultazione e ricche di esempi e spunti pratici, partono dalla consapevolezza che il linguaggio può influenzare il nostro modo di vivere e di percepire la realtà in cui siamo immersi. Se è vero che la lingua racchiude e propone una data visione del mondo, essa ci consente anche di raccontare la realtà che desideriamo, attraverso la scelta di parole e approcci linguistici nuovi e maggiormente includenti.

La Diaconia Valdese è però anche consapevole che ogni cambiamento ha bisogno di maturare, di svilupparsi dal basso, ogni imposizione teorica calata dall’alto rischia di risolversi in un fallimento. Ecco perché l’approccio adottato nella redazione delle linee guida non ha fughe in avanti, ma è pensato come un percorso di acquisizione di consapevolezza e miglioramento della propria capacità di comunicare e rapportarsi, che la CSD vuole compiere assieme a tutte e tutti. 

Le “linee guida per un linguaggio inclusivo di genere” non sono quindi un punto di arrivo, ma semmai quello di partenza, e potranno e dovranno essere implementate nel corso del tempo, nella consapevolezza che il linguaggio è un potente strumento anche per offrire attenzione e sensibilità ad altre forme di diversità, verso nuovi orizzonti di inclusività. 

Foto di Michael Schwarzenberger da Pixabay