Gita a Bologna con il Servizio Adulti e Territorio

Gita a Bologna con il Servizio Adulti e Territorio

Nuova tappa di un percorso di accompagnamento alla vita indipendente

Dal 4 al 6 ottobre scorso due operatrici del Servizio Adulti e Territorio hanno accompagnato un gruppo di 5 adulti con disabilità in un breve soggiorno a Bologna. L’esperienza è un piccolo tassello di un ben più ampio percorso di vita indipendente, nell’ambito del progetto “PNRR - M5C2 Linea 1.2 - Percorsi di autonomia per persone con disabilità”, attivo dal 1 marzo del 2023, coordinato dal CISS di Pinerolo e con partner, oltre alla Diaconia Valdese - SAT, l’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca, la Coop. Patchanka, il Punto, il Consorzio CFIQ, l’ENGIM Piemonte e Idea Agenzia per il Lavoro.

Le 5 persone coinvolte nel progetto stanno compiendo un percorso di vita autonoma nella dimensione abitativa, lavorativa e relazionale. Da diversi mesi vivono insieme all’interno del Social Housing a Torre Pellice, dove ognuna ha la propria camera privata con bagno, e può usufruire degli spazi condivisi per le attività quotidiane. Durante questo entusiasmante percorso, accompagnato dalle operatrici del SAT, ognuna di loro si approccia al cambiamento con le proprie modalità e tempistiche, all’interno di un progetto cucito su misura della persona.

In un’ottica di vita indipendente, diversi aspetti ricoprono un ruolo fondamentale: la vita sociale, la gestione del tempo libero, il bisogno di creare una rete, di sondare i propri interessi e capire come poterli esaudire. Fra questi aspetti, c’è anche la vacanza. Ma bisogna anche imparare ad organizzarsi una vacanza, ancor più difficile se è necessaria una mediazione fra interessi, passioni e desideri di più persone. Per questo motivo si è deciso di partire da un piccolo soggiorno di soli tre giorni.

Abbiamo iniziato a lavorare su questa proposta già diversi mesi fa, fin da subito accolta con entusiasmo, ma anche con un po’ di preoccupazione perché non avendolo mai fatto, non avevano ben chiaro cosa volesse dire organizzare una vacanza. L’accordo era dunque che l’organizzazione fosse in capo agli abitanti dell’Housing, senza che nulla fosse dato a priori, ma in piena e totale costruzione autonoma del gruppo avendo sempre il supporto delle operatrici. Siamo partiti dalla destinazione: chi ha proposto il mare, chi un parco giochi, chi la montagna. Siamo giunti ad una mediazione che fosse consona a tutti, la prima decisione del gruppo, ovvero andare a Bologna!

Da qui, diversi step si sono percorsi per valutare le varie soluzioni disponibili per quanto riguarda l’alloggio, che rispondesse alle esigenze di tutti come costo, numero di camere, posizione, come raggiungerlo, ecc.; così come per il viaggio, si sono valutati diversi criteri e quindi i costi, la comodità e la praticità.

Mentre si facevano questi ragionamenti, alcuni esprimevano le proprie paure, perplessità e preoccupazioni. Così, mentre si procedeva a risolvere le questioni più pratiche insieme, si è anche cercato di sostenere e supportare sulle questioni più delicate, legate per esempio al fatto che qualcuno non fosse mai stato fuori casa per più di un giorno. Sono stati dei passaggi molto delicati, in cui si è lasciato anche lo spazio e il tempo di elaborare le proprie emozioni, per poi prendere una decisione finale in consapevolezza. Anche perché le vacanze non sono un obbligo, ma una possibilità, e in quanto tale ognuno doveva decidere in totale autonomia e libertà.

Dopo aver dato comunicazione al datore di lavoro si è partiti con l’organizzazione nel dettaglio del viaggio: la prenotazione dell’alloggio e del treno, la mappatura delle cose da visitare e dove mangiare. Si è costruita una lista relativa ai costi tenendo in conto di quanto budget avevamo a disposizione, si è fatto un elenco di cosa mettere in valigia, di cosa assolutamente non potevamo dimenticare. Arrivati poi sotto data, abbiamo ripreso tutto in mano, confrontandoci e modificando alcune piccole cose (ad es. modificando l’abbigliamento più consono al cambio clima). Anche le famiglie sono state coinvolte, accettando il passaggio alla stazione del treno per una maggiore comodità.

Il viaggio in treno, l’arrivo a Bologna, la ricerca dell’alloggio, come spostarsi, dove mangiare, cosa visitare e così via…ogni minima decisione è stata concordata con tutti i partecipanti e tutti dovevano essere d’accordo. È stata stimolata, in alcuni momenti maggiormente in altri meno, la loro iniziativa, il loro dover ragionare sulle cose da fare, sul come organizzarsi e su come trovare una mediazione tra le idee di tutti.

Inoltre, nonostante il gruppo già conviva, nell’appartamento ognuno ha i propri spazi, le proprie tempistiche e abitudini, mentre nel contesto vacanza si è portati a dover condividere molto più tempo e spazi, portando la necessità di una nuova autoregolazione e mediazione tra i propri bisogni e quelli degli altri. E in tutto questo lavoro di contrattazione, c’è anche una parte di lavoro con sé stessi, con le proprie difficoltà e paure, in un contesto che non è quello di casa, quindi tutto si amplifica e destabilizza maggiormente, richiedendo uno sforzo maggiore, una maggiore consapevolezza e capacità di chiedere aiuto e di trovare strategie altre in cui muoversi e stare.

Al termine del viaggio il rimando del gruppo è stato molto positivo, sia per quelli che sono abituati ad andare in vacanza sia per chi invece in vacanza non ci è mai andato. La loro risposta su come fosse andato il soggiorno, è stata: “ma il prossimo anno dove andiamo?”. È stata un’esperienza molto arricchente perché la maggior parte delle cose sono state decise e organizzate da loro direttamente, grazie anche al supporto delle operatrici SAT.

Sicuramente il prossimo anno (o meglio fra qualche mese, essendo che l’organizzazione è partita diversi mesi prima), i partecipanti potranno partire da ciò che hanno acquisito in questa esperienza e apportare le modifiche di ciò che invece non ha funzionato o non pienamente. Lo spirito di iniziativa non è così forte, ma se adeguatamente incentivato e supportato, darà sicuramente i suoi frutti.

 

Giovanna Vanzetti, educatrice Servizio Adulti e Territorio