Il Mondo in Val Pellice
Racconti culinari e culturali del nostro volontario Dylan
La magia che hanno Torre Pellice e Luserna San Giovanni è che, se Torre e Luserna non vanno nel mondo, il mondo viene qui da loro.
E nascono cose come le Cene dal Mondo, all’interno delle quali, venerdì 24 novembre, il gruppo di volontari/e che presta servizio in valle si è incontrato e ha presentato piatti tipici dei loro paesi d'origine ad alcuni partecipanti molto curiosi (e sicuramente affamati).
In questa occasione i paesi scelti per essere rappresentati alla cena sono stati la Spagna, la Turchia e l’Ungheria, nello stesso ordine del menu.
Prima di cena si è presentato il gruppo quasi al completo, insieme a Valeria e Stefano dell'Ufficio Volontariato, che hanno parlato dei progetti che si stanno sviluppando nella valle.
Poi sono stati introdotti i piatti. Come antipasto La Spagna ha portato la Tortilla di patate “all'italiana”, insieme ad alcune croquetas di zucchine e formaggio. È vero che, soprattutto la tortilla, non era proprio la versione più vicina alla ricetta originale ma le crocchette hanno sorpreso i nostri spagnoli, facendoli sentire un po' a casa.
Dalla Turchia arriva l'Hunkar Begendi, un piatto a base di carne in salsa, besciamella, pane e riso che si distingue come piatto preferito a cena per il suo sapore e versatilità.
Il tocco dolce della serata è arrivato dall'Ungheria, con il Somloi Galuska, un pan di spagna con crema, panna e sciroppo di cioccolato che, senza dubbio, ha chiuso in maniera brillante la cena, lasciando tutti più che soddisfatti.
Già con la pancia piena è arrivato il momento dei discorsi del dopo cena, in cui si discuteva dei piatti: una cosa era chiara e cioè che i piatti forse non erano l’immagine viva della nazione che volevano rappresentare, ma l’importanza di incontrarsi, condividere e sentirsi ben accolti in un luogo che non dovrebbe essere il proprio, fa vedere quel posto come casa.
Ho parlato all'inizio della magia di Torre Pellice, ma vale la pena citare anche la magia della cultura. Perché non è qualcosa di rigido o fermo, è sempre in movimento, si insegna e si costruisce tra tutti. E sono sicuro che, dopo quella cena, non fossero solo gli stomaci a essere pieni. Anche più di un cuore.
Dylan del Rio
Volontario dalla Spagna presso l’Ufficio Volontariato