Migranti
Iscrizione all'anagrafe: confermata la sentenza per il beneficiario della DVF
Il tribunale di Firenze ieri ha respinto il reclamo del ministero dell’Interno contro la decisione del giudice Carlo Carvisiglia, che aveva autorizzato un richiedente asilo somalo ospite della Diaconia Valdese a Firenze a presentare domanda di iscrizione all’anagrafe di Scandicci. Il comune aveva rigettato la pratica in base alle nuove indicazioni presenti nel decreto sicurezza.
Il 19 marzo scorso il tribunale di Firenze aveva dato ragione al beneficiario della Diaconia Valdese Fiorentina, sostenuto legalmente dall'ASGI, riconoscendo che anche il verbale che viene rilasciato ai migranti in questura al momento della domanda di asilo è un documento idoneo ad attestare la regolarità del soggiorno e quindi valido per richiedere l'iscrizione all'anagrafe. Nella sentenza si leggeva «Ogni richiedente asilo ha il diritto di soggiornare nel territorio durante l’esame della domanda di asilo». I comuni non possono rifiutare l’iscrizione all’anagrafe perché il diniego«sarebbe discriminatorio». A questa sono seguite analoghe sentenze emesse dai tribunali di Genova e Bologna.
A seguito di ciò il ministero dell'interno ha sporto reclamo, bocciato il 28 maggio dal tribunale fiorentino perché, secondo i giudici, non aveva «legittimazione» a impugnare la sentenza. I giudici hanno ricordano che i tribunali di Firenze, Bologna e Genova hanno emesso provvedimenti che hanno «offerto una lettura» del decreto Sicurezza «coerente con il quadro costituzionale ed eurounitario esercitando il potere, e il dovere, di interpretazione orientata al rispetto delle norme». Salvini aveva giudicato le sentenze «vergognose».L’avvocata Morandi spiega: «I giudici interpretano il decreto nell’unico modo coerente con la Costituzione. Anche le amministrazioni potrebbero farlo ma, siccome il testo non è di facile interpretazione, lasciano che sia il tribunale a risolvere la disputa».
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