La difficile situazione dei minori stranieri al confine tra Italia e Francia

Migranti


La difficile situazione dei minori stranieri al confine tra Italia e Francia

Il 9 aprile la Diaconia Valdese CSD, assieme a A.S.G.I. – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, INTERSOS , la Caritas Diocesana Ventimiglia – Sanremo, Terre des Hommes Italia e Oxfam Italia, ha inviato una lettera al ministro dell’Interno italiano, al ministro degli Esteri, al Commissario europeo per la giustizia, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Genova e a numerose altre istituzioni segnalando "forte preoccupazione per i numerosi respingimenti di minori stranieri non accompagnati, effettuati dalle autorità francesi alla frontiera di Ventimiglia, in violazione della normativa internazionale, europea e nazionale in materia, nonché per le violazioni dei diritti dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) perpetrate in Italia".

Si tratta per lo più di ragazzi tra i 16 e i 17 anni, ma si registra anche un elevato numero di ragazzine, spesso vittime di abusi e violenze sessuali, e diversi casi di preadolescenti, anche di 12-13 anni.

A fronte di molti progetti di accoglienza dedicati ai MSNA caratterizzati da standard elevati, in Italia continuano ad esservi numerose realtà in cui non vengono adeguatamente tutelati i diritti: spesso i ragazzi raccontano di non essere stati iscritti a scuola né a corsi di formazione e di non aver potuto presentare domanda d'asilo. Si tratta di un problema serio: nel solo 2017 sono stati presentati davanti alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo nove ricorsi contro l'Italia a tutela di MSNA collocati in centri di accoglienza gravemente inadeguati.

Paradossalmente, molti di questi minori avrebbero diritto al ricongiungimento famigliare con parenti residenti in altri Paesi Europei, ma le lungaggini burocratiche e l'assenza di un'adeguata informazione fa sì che i giovani preferiscano tentare la sorte attraversando irregolarmente le frontiere.

A differenza di quanto succede per i migranti maggiorenni, i minori stranieri non accompagnati possono fare richiesta di asilo in qualunque stato dell'Unione Europea, indipendentemente dal Paese in cui sono inizialmente arrivati.

Non solo: ogni Paese ha l'obbligo di garantire protezione, accoglienza e assistenza ai minori stranieri non accompagnati presenti sul proprio territorio, senza possibilità di rinviarli nel primo Paese di provenienza.   

La Diaconia Valdese e le altre organizzazioni che lavorano sulla frontiera di Ventimiglia denunciano: "le prassi adottate dalle autorità francesi violano sistematicamente le norme". "I minori che desiderano chiedere protezione internazionale in Francia e che vengono fermati nella zona di frontiera, infatti, non vengono messi nelle condizioni di poter presentare domanda d’asilo, in violazione delle direttive europee e della normativa francese in materia". Le ordinanze emesse nel febbraio 2018 dal Tribunale di Nizza hanno confermato l’illegittimità delle condotte poste in essere dalle autorità di frontiera, anche se non hanno risolto il problema. La Polizia francese ha infatti iniziato a identificare sistematicamente i minori fermati in frontiera come maggiorenni, come confermano gli stessi ragazzi e un monitoraggio effettuato tra il 15 e il 18 marzo assieme ad alcuni avvocati e ad alcune organizzazioni francesi.

La richiesta rivolta alle autorità dalla Diaconia Valdese e dalle altre associazioni firmatarie è di intervenire al più presto per garantire il rispetto dei diritti dei minori stranieri non accompagnati, che spesso rischiano la vita per cercare un futuro migliore.

Leggi il testo completo della lettera.