Partiti i nuovi progetti di Servizio Civile Universale
Quasi 50 i/le giovani coinvolti quest'anno
Lunedì 27 giugno scorso sono stati avviati i nuovi progetti di Servizio Civile della Diaconia Valdese e dei suoi partner nei quali hanno iniziato a prestare servizio quasi cinquanta volontari e volontarie in tante zone d’Italia: dal Piemonte, in particolare a Torino e nel pinerolese, alla Sicilia, passando per Milano, Firenze e Roma. Le strutture coinvolte sono non solo quelle della Diaconia ma anche di altri enti partner quali Radio Beckwith Evangelica, il Comune di Torre Pellice, il Centro Diaconale La Noce, l’Asilo Valdese di Luserna San Giovanni, Il Centro Culturale Valdese, la Chiesa di Torino, Agape e la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. La Diaconia Valdese agisce da ente capofila coordinatore delle attività, si occupa della formazione generale, del monitoraggio, delle attività ancillari, degli incontri di programma, così come ha lavorato precedentemente sulla progettazione.
I ragazzi e le ragazze presteranno servizio nell’ambito dell’assistenza di anziani, minori fragili, migranti, persone con disabilità, in progetti a scopo educativo e in servizi che si occupano di valorizzazione delle culture locali. Insieme ai “nostri” volontari, nello stesso giorno, ne sono partiti più di tredicimila in tutta Italia e nel corso di questi mesi dovrebbero essere avviati progetti che porteranno all’avvio di più di 50.000 operatori e operatrici nel corso del 2022.
Il Servizio Civile Universale, figlio dell’obiezione di coscienza alla leva obbligatoria, nel tempo è naturalmente cambiato, così come lo sono le motivazioni che spingono oggi i/le giovani a partecipare. Vediamo sempre meno spesso espresse nei ragazzi e nelle ragazze le ragioni che hanno portato alla sua nascita; al contrario, oggigiorno i/le giovani cercano in esso una sorta di lungo tirocinio per testare le competenze acquisite durante gli studi precedenti, così come molte/i vengono attirati/e dal compenso di 444,30 € mensili (a fronte di un impegno di circa 25 ore settimanali) e ciò è vero soprattutto per coloro che vivono in zone con alti tassi di disoccupazione.
Ciò contraddice la retorica che vorrebbe i/le giovani poco impegnati/e e stancamente "seduti/e sul divano": al contrario, se si forniscono buone possibilità di crescita e consapevolezza in ambienti valorizzanti sono ben felici di mettersi in gioco. Tanti/e sono coloro che, una volta terminato il servizio decidono di intraprendere o riprendere percorsi formativi nel medesimo ambito, così come per molti/e il servizio civile è un’occasione per farsi conoscere: ogni anno sono numerosissimi i/le volontari/e che vengono poi assunti/e dalle strutture: è capitato recentemente e più volte anche in Diaconia Valdese!
Certamente oggi il servizio civile, così come il volontariato internazionale, è un osservatorio privilegiato che permette alla Diaconia Valdese di vedere, anno dopo anno, i cambiamenti, le speranze e i desideri, così come le difficoltà delle nuove generazioni, di intercettarne le necessità per porsi al servizio dei/lle giovani, mentre si stanno mettendo loro stessi/e al servizio della diaconia, ma soprattutto della collettività.