Migranti
#SeaWatch. FCEI e valdesi accolgono. Ma serve una strategia europea
“Ringraziamo chi, finalmente, ha contribuito a chiudere una pagina vergognosa e disumana della politica europea - ha dichiarato il moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini a commento della soluzione al caso Sea-Watch concretizzatasi nella notte fra i vertici del governo -. Siamo felici di dare il nostro contributo e ci occuperemo di queste persone riconoscendo la loro dignità, come abbiamo sempre continuato a fare con tutti, anche con tanti italiani, di cui noi ci occupiamo quotidianamente, come in generale le chiese cristiane in Europa fanno per tutti. La nostra priorità è aiutare chi è nel bisogno e nella sofferenza, tutto il resto viene dopo”.
Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) che nei giorni scorsi è più volte intervenuto sul tema, ha detto: “Questa è una chiesa che accoglie. Lo abbiamo scritto nel nostro Manifesto per l’accoglienza e lo abbiamo messo in opera. Siamo tutti stranieri di qualcun altro. Gesù stesso, il Signore dei cristiani, è stato respinto quando era ancora nel grembo materno e poi perseguitato e ucciso da chi pensava di avere il potere di vita o di morte. Come cristiani italiani, amiamo il nostro prossimo e invitiamo alla fratellanza e alla sorellanza universali. L’importante è che si arrivi a una strategia europea dell’accoglienza, che non ceda di un millimetro sul rispetto dei diritti umani. È evidente la necessità di una proposta politica strutturata, collettiva, che abbia come parole d’ordine cooperazione, pace e giustizia.
Il nostro apprezzamento a chi nel governo italiano ha lavorato a questa soluzione e auspichiamo vivamente che possa presto costituirsi una cabina di regia europea che operi stabilmente secondo le procedure attivate in questa occasione”.
L’ospitalità è totalmente a carico delle chiese protestanti grazie al finanziamento della Tavola valdese e a donatori, come per tutti i programmi rifugiati e migranti, primo fra tutti i corridoi umanitari promossi insieme alla Comunità di Sant’Egidio ecumenicamente dal 2015.
“Siamo felici che questa situazione si sia sbloccata - ha affermato il Presidente della Diaconia Valdese Giovanni Comba -. Abbiamo dato la disponibilità ad accogliere queste persone così come ne abbiamo accolte centinaia tramite i Corridoi Umanitari. Siamo in attesa di conoscere i dettagli per predisporre un'accoglienza diffusa adeguata ai bisogni delle persone e delle famiglie. Grati agli italiani che ci hanno sostenuto e che continuano a farlo, anche economicamente, continueremo ad utilizzare le risorse che abbiamo a disposizione a favore degli ultimi, italiani e stranieri. Nello spirito biblico "tratterete lo straniero come chi è nato tra voi" (Levitico 19,34) ci auguriamo che l'Italia e l'Europa tornino ad avere una politica di accoglienza."
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Comunicato stampa congiunto Federazione chiese evangeliche in Italia (FCEI), Tavola valdese e Diaconia valdese
Roma (NEV/CS04), 10 gennaio 2019