Terraferma: progetti per minori stranieri non accompagnati

Minori e giovani


Terraferma: progetti per minori stranieri non accompagnati

Con l’evento finale tenutosi presso l’istituto Gould il 19 dicembre scorso si è concluso il progetto “Terra Ferma-percorsi di inclusione per minori stranieri non accompagnati”, uno dei vincitori del Bando "Nessuno Escluso", promosso e sostenuto dalla Fondazione CR Firenze e Fondazione il Cuore si scioglie, con il patrocinio del Comune di Firenze.
Il progetto è il frutto di una collaborazione tra la Diaconia Valdese Fiorentina, in qualità di capofila, il Consorzio Cori, l’Associazione Piuma Onlus e Le Discipline-Associazione Libera Toscana e si è proposto la realizzazione di un insieme coordinato di attività e laboratori per circa 50 minori stranieri non accompagnati, di nove diverse nazionalità (Marocco, Senegal, Albania, Kosovo, Tunisia, Pakistan, Gambia, Bangladesh, Nigeria con una netta prevalenza di minori del Kosovo e dell’Albania) e in prevalenza di genere maschile.
Nel febbraio scorso, l’avvio ufficiale del progetto con una doppia presentazione plenaria delle attività ai ragazzi e alle ragazze, individuati in buona parte tra gli ospiti degli appartamenti per l’autonomia gestiti da due degli enti promotori; in questa occasione è stata avviata un’attività preliminare di presa in carico individualizzata dei partecipati, ritenuta una “azione chiave” in fase di stesura progettuale, dato l’obiettivo di favorire l’interesse e la partecipazione dei ragazzi a partire dai propri progetti individualizzati, le loro inclinazioni e competenze nonché la necessità di raccordare questi aspetti con i percorsi istituzionali nei quali i giovani risultavano già essere inseriti.
A seguire si sono svolti degli incontri di valutazione delle competenze nella lingua italiana ed in informatica che hanno consentito la formazione di due gruppi maggiormente uniformi per i quali sono poi state organizzate le attività suddette in due corsi distinti. La stessa formula è stata mantenuta anche per gli incontri di educazione civica, incentrati soprattutto sul tema della cittadinanza e il rispetto della legalità, e per le attività teatrali.
I due gruppi di partecipanti hanno quindi frequentato i corsi delle quattro attività, a partire da aprile fino ad ottobre 2019, incluso un corso di italiano intensivo, per principianti assoluti di pre A1, nel mese di agosto.
Trasversalmente al complesso di attività appena accennato si è sviluppata un’azione costante di supporto psicologico e successivamente un’attività di orientamento, condotte da una professionista che ha lavorato essenzialmente al supporto per quei ragazzi che mostravano maggiori difficoltà, alla consapevolezza del sé e dei propri “talenti” così da unire al percorso di acquisizione di nuove competenze il valore aggiunto di una riflessione sul proprio futuro, sia formativo che professionale, anche attraverso lo strumento concreto della compilazione del proprio curriculum vitae.
L’impianto progettuale e la metodologia adottata se da un lato hanno gettato le basi per un lavoro sociale di maggiore spessore e qualità, essenziale per impostare le successive attività progettuali, dall’altro ha comportato un notevole sforzo organizzativo e un non semplice lavoro di coordinamento. La complessità nel gestire i molteplici impegni di un numero nutrito di partecipanti è stato probabilmente l’aspetto di maggiore criticità e ha determinato alcuni abbandoni poi reintegrati con dei nuovi inserimenti, per favorire i quali è stato necessario pensare ad ulteriori attività in itinere.
Oltre ai supporti psicologici, il progetto ha previsto un’ulteriore attività trasversale, individuata in quella teatrale per creare un filo conduttore che unisse i contenuti proposti a livello “didattico” ad un lavoro di rielaborazione maggiormente espressiva e personale; anche in questo caso si è reso necessario un cambiamento in corso d’opera, avendo appurato lo scarso interesse (o forse semplicemente una difficoltà troppo elevata da superare) da parte dei ragazzi per questo tipo di attività, trasformata quindi in un laboratorio di fotografia e scrittura video-musicale.
L’evento finale, accennato in apertura e al quale ha partecipato la Dott.ssa Mannoni in rappresentanza della Fondazione CR Firenze, è stato l’occasione per presentare i due video finali realizzati dai ragazzi; “Me Shoqni” ed il relativo backstage: un’esperienza che li ha visti protagonisti nella scrittura di musiche, dei testi e nelle riprese video, insieme agli operatori che li hanno seguiti durante tutto il percorso progettuale.
“Me Shogni” cioè “Con i miei amici”, un trap di grande impatto emotivo, ha mostrato il forte senso di appartenenza ed identità sociale dei protagonisti e ha restituito loro una generale soddisfazione e apprezzamento, facendo comprendere ai partecipanti, come soltanto la musica e le immagini possono fare, la durezza dei percorsi esistenziali di questi minori. La durezza di trovarsi in contesti “estranei”, in una età giovane e senza apprezzabili supporti familiari e quindi le domande che essi stessi pongono, in termini di supporto positivo all’inclusione affinché le proprie esperienze “migratorie” si trasformino in nuove opportunità in termini di autonomia e lavoro, dalle quali nessuno venga escluso.

Un progetto della Diaconia Valdese Fiorentina

Progetto vincitore del bando "Nessuno escluso" della Fondazione CR Firenze e della Fondazione Il Cuore si scioglie

Elisabetta Mantelli
Uff. com/sviluppo DVF